Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Draft NBA: chi è Jabari Smith Jr, talento puro messo troppo spesso in sordina

Draft NBA: chi è Jabari Smith Jr, talento puro messo troppo spesso in sordina

di Giacomo Brogi
Jabari Smith Jr

A quali squadre NBA farebbe comodo Jabari Smith?

Praticamente a tutte, ma, considerando che Smith non finirà mai oltre la terza scelta, proviamo a concentrarci solo su alcune probabili destinazioni. Gli Orlando Magic, che hanno il secondo peggior record della lega, dispongono di un core giovane e interessante, ma a mio avviso troppo disfunzionale, soprattutto nel reparto guardie. In attesa di capire quando rientrerà Jonathan Isaac, potrebbero aggiungere un’ala che possa portare tecnica ed ulteriore sviluppo al roster, soprattutto se Mo Bamba dovesse lasciare. Smith inoltre potrebbe aiutarli anche nel miglioramento delle percentuali al tiro (i Magic sono la terz’ultima squadra per offensive rating) e potrebbe aggiungere esplosività e talento a una squadra che già ne ha parecchio. Infine in Florida ritroverebbe l’amico di lunga data Chuma Okeke, anche lui uscito dalla Auburn University.

Gli Houston Rockets hanno il peggior record della NBA e continuano a creare diverse perplessità, soprattutto per come stanno gestendo i tanti, forse troppi giovani a roster. Smith andrebbe ad affiancare Christian Wood, (sempre se rimarrà in Texas) occupando il ruolo di 4, ma forse troverebbe minor spazio a causa del grande affollamento in casa Rockets in quel ruolo. In generale in squadre come Houston e OKC è davvero difficile valutare la reale crescita dei giovani talenti, poiché un ambiente poco stimolante e una gestione da parte delle varie società tutt’altro che felice non garantiscono stabilità e concreti miglioramenti.

A differenza dei Rockets però, i Thunder necessitano a tutti i costi di un lungo tuttofare e stabile come Smith, che sappia aiutare soprattutto nel pitturato. OKC inoltre è la peggior squadra NBA per le percentuali da 3 punti, e un tiratore come l’ex Auburn potrebbe essere di grande aiuto. Il giovane core dei Thunder sembra però già molto avanti rispetto a quanto Sam Presti creda, e finché è stato al completo, ha dimostrato di sapersela giocare con tutti. Con un lungo come Smith a mio avviso il quintetto sarebbe già di assoluto livello e in grado di poter competere molto in alto. Il problema sarà anche qui capire bene quali siano le reali intenzioni della franchigia.

Infine i Detroit Pistons, che, dopo aver ulteriormente affinato il back-court con Cade Cunningham e creato un interessante gruppo, potrebbero, scegliendo Smith, affinare anche il reparto lunghi, che può contare comunque su un buon giocatore come Isaiah Stewart e su un ritrovato Marvin Bagley, che in off-season verrà al 90% rinnovato. Come le altre squadre sopra citate, il problemi dei Pistons si chiamano tiro da 3 punti e posizionamenti difensivi, entrambi fattori su cui Jabari eccelle. Andando a giocare in Michigan, a mio avviso Smith troverebbe di fronte un roster molto funzionale al suo stile di gioco, nonché un ottimo allenatore come Dwane Casey, che ha dimostrato di saper lavorare molto bene con i giovani. Insomma, Detroit sarebbe in assoluto la scelta migliore.

In attesa della lottery in programma il prossimo 17 maggio, sono sempre più frequenti le voci che danno Jabari Smith come prima scelta assoluta al prossimo draft. Per Auburn sarebbe la prima volta, e contribuirebbe a far accrescere la fama di quello che ormai si sta affermando come uno dei migliori programmi collegiali del paese. Ma in generale, io credo che, rispetto a Banchero e Holmgren, Smith abbia dimostrato di non possedere difetti o lacune particolari, dominando in lungo e in largo nella sua annata al college senza cali particolari. Per molti analisti NBA l’ex Tigers potrebbe diventare molto simile a un giocatore come Jaren Jackson Jr; tuttavia, a mio avviso, Jabari possiede già molto più atletismo ed aggressività del primo JJJ, oltre a disporre di ben miglior percentuali al tiro e un ottimo fit difensivo.

Insomma, per concludere, non possiamo non renderci conto di trovarci davanti a uno dei migliori prospetti degli ultimi anni, che sarà destinato a lasciare il suo segno anche in NBA. Perché di veri two-way players oggi se ne incontrano sempre di meno, e giocatori come Smith non passano tutti gli anni.

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