Jabari Smith al college: la sua stagione NCAA
L’avventura collegiale comincia sorprendentemente meglio del previsto, con Jabari che si dimostra fin da subito un giocatore fisico e con doti di ball-handling estremamente raffinate. La cosa che più stupisce è però la sua incredibile capacità di lettura e comprensione del gioco, che lo rendono un giocatore intelligentissimo e sempre puntuale.
In attacco inoltre è una macchina da guerra, disponendo di una mano davvero pulita ed elegante, e fin dai tornei pre-stagionali dimostra di sapersi muovere benissimo sia in post-basso che dal perimetro. Le soluzioni offensive che usa sono molteplici, e sa far male sia dall’arco che dal mid-range, preferendo il catch-and-shoot. Il suo rilascio inoltre è magistrale, solido e parte da un altezza tale che lo rende praticamente immarcabile. La grande fiducia che ripone in se stesso a volte gli fa prendere però tiri troppo difficili, e in questo deve migliorare, imparando a fidarsi maggiormente dei compagni.
Le sue prestazioni però sono state davvero interessantissime, ma purtroppo la sua scarsa propensione a utilizzare i social non lo hanno messo sufficientemente al centro della scena, e la quasi totalità degli scout NBA si è concentrata più su Chet Holmgren e Paolo Banchero. Eppure secondo me Smith ha dimostrato di essere molto superiore a entrambi, dimostrando di saper fare tutto, oltre che adattarsi a qualsiasi stile di gioco e giocare in quasi tutte le posizioni. In NBA non sarà facile inserirsi, e probabilmente non lo vedremo spesso dominare a canestro, però i suoi miglioramenti sono stati davvero evidentissimi, e soprattutto nelle ultime partite, ha dimostrato di non aver paura di sfidare l’uomo e cercarsi un fallo per guadagnarsi i liberi (che tra l’altro tira con l’84.6% su 4.2 tentativi a partita).
Pur non disponendo apparentemente di una struttura corporea sufficientemente adatta, Smith si è rivelato tuttavia uno dei miglior difensori dell’annata collegiale, dimostrandosi un giocatore poliedrico e duttile su entrambe le metà campo. Se Auburn ha disposto della ventesima miglior difesa NCAA, gran parte è anche per merito suo. Nonostante non sia ancora prontissimo e sviluppatissimo come rim-protector, e non sappia leggere benissimo gli aiuti, Jabari tuttavia si è dimostrato un marcatore temibilissimo e concentrato, dimostrando di saper tenere qualsiasi giocatore. Gli istinti e le abilità dimostrate sono quelle giuste, e Smith ha chiuso la stagione con quasi 2 recuperi di media a partita. Come vedete dal video, le sue abilità nell’uno contro uno sono notevolissime, ma il dato che sorprende è che Jabari Smith, quando difende in isolamento, lascia al diretto avversario solo 0.12 punti per possesso, facendo meglio del 99% dei giocatori NCAA. Insomma, io credo che sia veramente da folli lasciarsi scappare alla prima scelta un’ala con le braccia lunghissime, con ottime capacità difensive e con un tiro da fantascienza! Jabari ha già scritto un bel capitolo della sua storia nonostante non abbia compiuto neanche 19 anni, e chissà che cosa gli possa riservare il futuro.