Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Isiah Thomas escluso dal dream team, Thorn: “La colpa non fu di Jordan”

Isiah Thomas escluso dal dream team, Thorn: “La colpa non fu di Jordan”

di Gabriele Melina
jordan isiah thomas

Nel 1992, ai giochi della XXV Olimpiade di Barcellona, la nazionale di pallacanestro degli Stati Uniti d’America schierò in campo uno dei migliori roster mai esibiti nella storia di questo sport. La squadra presentava niente meno che Michael Jordan, Magic Johnson, Larry Bird, Patrick Ewing, Clyde Drexler, Charles Barkley, e tante altre figure di spicco del mondo NBA.

Tale rosa prese il nome di Dream Team, e fu capace di vincere ben tutti e sei i totali incontri disputati, aggiudicandosi l’oro olimpico su uno dei più grandi palcoscenici a livello globale. Ogni match che coinvolse gli statunitensi vide la nazionale a stelle e strisce portarsi a casa l’incontro con almeno trenta punti di vantaggio, fino ad un massimo di 68 lunghezze di scarto contro l’Angola il 26 luglio. Tuttavia, nonostante l’incredibile concentrazione di talento in un solo gruppo di giocatori, qualche giocatore di alto rilievo fu comunque tagliato fuori da questa partecipazione alle Olimpiadi.

Tra questi, rientra Isiah Thomas, escluso dal Dream Team del 1992. Per molti anni, si è creduto che il movente di tale decisione fosse la guardia dei Chicago Bulls, da tempo in conflitto dentro e fuori dal campo con la point-guard dei Detroit Pistons. Per porre chiarezza alla faccenda, una volta per tutte, è subentrato Rod Thorn, che negli anni novanta ricopriva il ruolo di vicepresidente per le operazioni NBA strettamente legate alla pallacanestro. Il suo compito fu quello di selezionare i giocatori che avrebbero preso parte alla competizione.

Rod Thorn su Jordan: “Non fu lui a decidere l’esclusione di Isiah Thomas”

Rod Thorn, dal 2018 membro della Hall of Fame, ha vissuto una carriera all’interno del panorama cestistico sotto il ruolo di giocatore, allenatore, ed anche dirigente sportivo. Nel 1984, egli ricopriva il ruolo di general manager della franchigia dell’Illinois, e fu lui assieme al suo staff ad occuparsi della selezione al draft di Michael Jordan.

E’ quindi normale che le chiavi della squadra, in termini di selezione e reclutamento degli atleti che poi ne avrebbero preso parte, siano state affidate allo stesso Thorn. Osservando la lista dei dodici convocati, però, salterà subito all’occhio che Isiah Thomas non è rientrato all’interno di questa élite di cestisti. Sin da quando l’Olimpiade si è tenuta, molti hanno incolpato il cinque volte MVP della stagione regolare per essersi messo a capo di tale operazione.

Invece, come riportato da Thorn, la decisione non è stata ne presa, ne influenzata da Jordan:

“Nelle nostre conversazioni, non abbiamo mai discusso di un qualcosa che riguardasse la convocazione alle Olimpiadi di Isiah Thomas. Michael non mi ha mai parlato di lui, e io non avevo di certo una motivazione valida per tirarlo in mezzo. Se qualcuno ha deciso veramente di escluderlo dalla squadra, quell’uomo non è stato di certo Jordan”.

A questo punto, sorge in modo spontaneo una seconda domanda. Se il sei volte campione NBA con i Bulls non è coinvolto in questa faccenda, allora perché un giocatore con una tale predisposizione per il gioco come Thomas non ha preso parte ad una riunione di così alto livello?

Su questo, Thorn non ha voluto fare nomi, ma ha preferito chiarirsi in questo modo: “Isiah era un grande, fantastico giocatore. Ovviamente, c’era poca simpatia tra i suoi Pistons ed i Bulls di Jordan, specialmente per quella mancata stretta di mano, ma ciò non ha influito nella decisione finale. Semplicemente, abbiamo formato la lista dei giocatori, e, al termine della stessa, il suo nome non era presente tra i convocati“.

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