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Chi è Russell Westbrook? Un sognatore che non ha mai smesso di lottare

di Daniele Guadagno
chi è Russell Westbrook

Molti si domandano chi è Russell Westbrook, perché e come un giocatore diventa così importante ed eleva in questa maniera il suo livello dopo la partenza di un compagno di squadra come Kevin Durant? La sua rabbia agonistica è stata scatenata, anzi liberata definitivamente dalla partenza di KD, cosa che Russell ha visto come un tradimento. Da quel momento la sua avventura in NBA è diventata una caccia al ferro, una caccia ai record che lo ha portato ad entrare, contestato o meno, nella storia della lega. Oggi andiamo a vedere chi è Russ, quanto guadagna ed ha guadagnato in carriera, che contratti ha firmato, ma anche i suoi numeri individuali, che tipo di giocatore è, fisicamente e tecnicamente, ed infine facciamo il punto sulla sua storia sentimentale e familiare.

È sempre difficile illustrare la biografia di una persona, soprattutto se si parla di Russell Westbrook. L’attuale point guard degli Washington Wizards è un personaggio sicuramente controverso e bizzarro (almeno per il modo di vestirsi) ma anche caparbio e determinato. Un uomo risoluto che ha dimostrato come non bisogna mai arrendersi nella vita malgrado i problemi e le mille difficoltà che ci riserva. Con passione, dedizione e impegno si possono tagliare tutti quei traguardi che solo apparentemente sembrano irraggiungibili. Ha sempre diviso l’opinione pubblica per il suo modo di giocare e per la sua personalità, a detta di molti egoista e arrogante, tanto da essersi inimicato perfino i compagni di squadra. Il giocatore più discusso della lega raccontato a 360 gradi.

Chi è Russell Westbrook? Storia familiare e il legame con Khelcey Barrs

Correva l’anno 1988 quando nella cittadina di Long Beach in California Shannon Horton diede alla luce Russell Westbrook. Il padre, Russell Sr., portava ogni giorno i suoi due figli al campetto per allenarli sui “fondamentali” della pallacanestro. Ma il piccolo Russell non sembrava particolarmente dotato per il suo fisico gracile e l’elevazione non troppo brillante. Si dice che non sia mai riuscito a schiacciare prima dei 18 anni.

Non gli si prospettava un roseo futuro cestistico, almeno non quanto quello dell’amico Khelcey Barrs. I due sognavano di calcare i parquet NBA e si allenavano insieme al campetto, ma Barrs eccelleva su qualsiasi aspetto del gioco malgrado la giovane età. Alla Leuzinger High School Khelcey era il leader della squadra mentre Westbrook un semplice panchinaro. Una promessa del basket purtroppo rimasta tale: Nel 2004 Barris, proprio dopo che Westbrook era uscito dalla palestra, durante un allenamento si accascia a terra, colto da un’ipertrofia al cuore. Da li a poco, la morte. Russell, in memoria dell’amico, promette di realizzare il loro sogno di giocare in NBA. Nel giro di poco tempo diventa il trascinatore della squadra inanellando prestazioni di ottimo livello. Cresce esponenzialmente sul piano tecnico e fisico, tanto da attirare l’interesse di molti college americani.

Russell con Kevin Love a UCLA

Chi è Russell Westbrook, college: i primi passi a UCLA

La scelta di Westbrook ricade alla fine su UCLA, nota per le sue moderne palestre e per aver sfornato talenti cristallini quali Bill Walton, Kareem Abdul-Jabbar e Reggie Miller. Inizialmente ci furono molte perplessità intorno alla decisione di reclutare un ragazzo che aveva alle spalle poche apparizioni all’High School e difatti Russell trascorre la sua prima stagione in panchina come shooting guard di riserva. Poi la svolta: complice l’infortunio di Darren Collison si libera al secondo anno un posto nello starting five, quello di point guard. Westbrook coglie al volo questa opportunità per mostrare tutto il suo talento. Assieme a Kevin Love trascina UCLA per due stagioni consecutive alle Final Four NCAA, uscendone però sempre sconfitto. Indimenticabile l’ultima sfida con Memphis guidata da una futura All-Star, Derrick Rose. I tempi sono ormai maturi: Westbrook a fine anno si dichiara eleggibile al draft.

Storia sentimentale

La famiglia viene davanti a tutti, sono prima un padre che un giocatore di basket“, cosi si esprimeva qualche mese fa in un’intervista su ESPN. La famiglia è un valore assoluto, la sua unica ragione di vita. Westbrook ha conosciuto la moglie, Nina Earl, ai tempi del college dove giocava a basket per conto della squadra femminile. I due si sono subito innamorati e dopo qualche anno si sono uniti in matrimonio. Il loro primogenito si chiama Noah ed è nato nel 2017. Un anno dopo Nina ha dato alla luce due gemelle.

Chi è Russell Westbrook? Lo sbarco nella NBA al draft 2008

Per molti il draft 2008 è stato uno dei più ricchi del nuovo millennio, secondo solo a quello del 2003. Serge Ibaka, Derrick Rose, Kevin Love, Goran Dragic, Eric Gordon e Danilo Gallinari sono solo alcuni dei tanti talenti chiamati quella sera. Nonostante questa agguerrita concorrenza, Russell Westbrook viene selezionato con la quarta chiamata dagli Oklahoma City Thunder, destando anche in questo caso lo scetticismo generale. I tifosi allora avrebbero infatti preferito virare su altri obiettivi.

Chi è Russell Westbrook? La sua carriera NBA fino ad ora

Ma Sam Presti è uno dei migliori “pigmalioni” della NBA e la scelta di Westbrook si rivelò quanto mai azzeccata: un’annata da rookie chiusa a 15 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media, impresa riuscita sotto i 21 anni solo a LeBron James, Chris Paul, Magic Johnson, Ben Simmons e Allen Iverson. Realizza anche la sua prima tripla doppia, suo attuale marchio di fabbrica, contro i Mavs.

Nella sua seconda stagione si fa notare per i 41 punti al Rookie Challenge e per aver riportato i Thunder ai playoffs grazie anche all’aiuto di Kevin Durant. Negli anni successivi Westbrook si afferma come uno dei giocatori più dinamici della lega; le sue schiacciate fanno tremare i canestri e la sua folgorante velocità sembra inarrestabile per gli avversari. L’intesa con Durant migliora ogni giorno ma l’appuntamento con l’anello tarda ad arrivare: nel 2011 il cammino dei Thunder si ferma alle finali di conference contro i Dallas Mavericks. La stagione successiva si presentano alla post-season forti di una strepitosa regular season chiusa al terzo posto complessivo. Eliminano gli ultimi tre vincitori NBA (Mavericks, Lakers e Spurs) ma alle prime Finals della loro storia crollano contro i Miami Heat.

Westbrook gioca una pallacanestro incredibile dalla prima all’ultima gara, chiusa con 43 punti, ma il destino voleva che LeBron vincesse a Oklahoma il suo primo anello in carriera. Poco male, perché l’anno dopo, nonostante l’addio di James Harden, i Thunder si confermano la prima forza dell’Ovest. Ai playoffs però Russell Westbrook si procura un grave infortunio al menisco che lo costringe ai box per diversi mesi. Nel 2015 invece è Durant a infortunarsi per tutta la stagione, il numero 0 in sua assenza si erge a leader della squadra, inanella una serie di prestazioni mostruose, vince il premio MVP dell’All-Star Game ma non riesce a portare OKC ai playoffs. La delusione era tanta cosi come la voglia di rivalsa. “Perché cadiamo? Per imparare a rimetterci in piedi” direbbe il regista il Christopher Nolan. Westbrook è caduto più volte nella sua carriera ma ha sempre saputo rimettersi in carreggiata: nella regular season seguente “Mr Why Not” alza il suo livello di gioco, viene nominato per la seconda volta consecutiva MVP dell’All-Star Game (31 punti nella partita delle stelle), stabilisce il suo allora carrer-high di assist, 20 contro i Clippers, e in un solo mese realizza sette triple doppie, record condiviso con Micheal Jordan. Conclude la stagione con 23.4 punti, 10.4 assist e 7.8 rimbalzi di media, arrivando quarto nella corsa al premio di MVP. Dopo aver eliminato ai playoffs i Mavericks e gli Spurs, dati alla mano, più vincenti di sempre, si ritrovano in finale di conference contro i Golden State Warriors, autori della miglior regular season della storia NBA (73-9). Nonostante un vantaggio di 3-1, i Thunder perdono incredibilmente le restanti partite, sprecando l’ennesima occasione di mettersi un anello al dito.

 

Il resto, come si suol dire, è storia: l’addio di Durant rende Westbrook il nuovo volto della franchigia. Nella prima annata post KD si carica la squadra sulle spalle trascinandola a un inaspettato sesto posto. Chiude con una tripla doppia di media, impresa riuscita solo a Oscar Robertson nella storia del gioco, e realizza in totale 42 triple doppie su 80 partite infrangendo il precedente primato sempre di “The Big O”. Inevitabile il premio di MVP, anche se ai playoffs è uscito al primo turno (chiuso con una tripla doppia di media, altro record) per mano degli Houston Rockets. Stesso esito anche nell’ultima stagione, stavolta a causa degli Utah Jazz e dopo una regular season piuttosto deludente: l’esperimento Big-Three, Westbrook-Anthony-George, non dà infatti dato i risultati sperati e “Mr Why Not”, malgrado avesse chiuso per la seconda volta con una tripla doppia di media, esce ancora una volta a mani vuote. Molti lo hanno etichettato come un perdente, ma è bene ricordare che non c’è sconfitta nell’animo di chi lotta. Westbrook non ha ancora vinto un titolo ma è un guerriero ostinato e non si arrenderà finché non avrà raggiunto il suo obiettivo.

La stagione 2018\19 si apre con rinnovato entusiasmo a OKC. Carmelo Anthony lascia, Paul George invece resta e rinnova il suo contratto, convinto che il suo futuro sia in Oklahoma. Per i primi mesi di regular season le cose vanno a gonfie vele, PG gioca da MVP, Westbrook diventa la spalla ideale (“appena” 22.9 punti di media) per quello che è diventato uno dei migliori giocatori della NBA, i Thunder sono solidi e giocano per “fare rumore” nella Western Conference. Da febbraio però le cose peggiorano, Paul George si infortuna e gioca sul dolore, le sue prestazioni ne risentono e ai playoffs, dove arrivano con la testa di serie numero 6, vengono eliminati in 5 partite dai Trail Blazers di Damian Lillard che stravince il duello personale con Russ e, di fatto, chiude la storia di Westbrook agli Oklahoma City Thunder.

L’estate 2019 dei Thunder è amara. Paul George si accorda con Kawhi Leonard e vola ai Los Angeles Clippers via trade (anche Danilo Gallinari è coinvlto nell’affare) e anche Westbrook chiede e ottiene una sistemazione altrove, e più precisamente agli Houston Rockets dell’ex compagno di squadra James Harden. A OKC arriverà in cambio Chris Paul.

russell westbrook orlando

Ai Rockets, Russell Westbrok gioca fino a marzo 2020 una grande stagione, di quelle da far vedere a chi lo aveva dato per finito sul buzzer beater di Lillard ai playoffs 2019: 27.9 punti a partita, con oltre 7 assist e 7 rimbalzi e con il 47% al tiro, una palacanestro perfetta di appoggio a James Harden e esaltata, da gennaio in poi, dalla small ball di coach Mike D’Antoni che gioca senza centro. A marzo si fermano mondo e NBA, il campionato riprende in agosto nella bolla di Orlando ma Russ inizia la preparazione in ritardo anche a causa del virus, e poi di un problema muscolare che lo limita. I Rockets faticano a primo turno di playoffs proprio contro i Thunder ma sopravvivono, ma contro i Lakers futuri futuri campioni NBA implodono, col caso Danuel House e la disillusione di James Harden.

Al termine della stagione per Westbrook è ancora ora di fare le valigie, per la seconda volta in due stagioni dopo 11 anni passati a OKC. I Rockets decidono di voltare pagina, Harden chiede la cessione ma il primo a partire è Westbrook, spedito agli Washington Wizards in cambio di John Wall. A D.C. farà coppia con un’altra star, Bradley Beal.

Un amore mai sbocciato per la nazionale

Poche apparizioni invece con la maglia della nazionale: Mike Krzyzewski lo ha convocato per i campionati mondiali di Turchia 2010 e alle olimpiadi di Londra 2012. In entrambi medaglia d’oro per Westbrook e compagni. Ha rifiutato di partecipare ai giochi olimpici di Rio e potrebbe anche saltare le prossime, a meno che coach Popovich non lo persuada a cambiare idea.

Chi è Russell Westbrook? Le sue caratteristiche tecniche

Russell Westbrook è una guardia dalle straordinarie doti atletiche e tecniche. Grazie a una pazzesca fisicità ed una grande elevazione riesce a concludere agevolmente al ferro. Le sue schiacciate finiscono puntualmente in cima alle top ten stagionali. Col passare del tempo ha migliorato il jumper dalla media anche se il tiro da tre continua ad essere il suo tallone d’Achille, appena il 30% in carriera. Westbrook è tra i giocatori più discussi della lega, un uomo tutto genio e sregolatezza che alterna giocate sublimi a scelte poco condivisibili. Nulla da ridire riguardo la leadership: non ha paura di prendersi grosse responsabilità, si è sempre preso il tiro decisivo per la sua squadra mandandolo spesso a segno (lo sanno bene i Nuggets, eliminati nella corsa playoffs da un suo buzzer-beater da quasi centrocampo).

Russell sembra un robot infaticabile, nelle ultime due stagioni ha giocato in media quasi 37 minuti saltando solo 15 partite e senza riportare seri infortuni. Il suo marchio di fabbrica è la tripla doppia, un “vizietto” esibito sin dai primi anni di carriera ma esploso dopo la partenza di Durant. Da questo punto di vista c’è chi elogia come il miglior all-around player della lega e c’è chi invece lo considera un egoista che gioca più per le statistiche che per la squadra. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: Westbrook è sicuramente un realizzatore straordinario capace di segnare in tutti i modi e dotato di una visione di gioco eccelsa, ma d’altro canto bisogna ammettere che tende a prendersi un numero esagerato di tiri (nelle ultime due stagioni la media si è alzata da 17 a quasi 25, primo nella lega) e che i suoi compagni gli lasciano volutamente catturare i rimbalzi difensivi. Molte volte si ritrova a giocare in isolamento non coinvolgendo il resto della squadra nei momenti cruciali.

Career high Russell Westbrook:

I numeri in carriera di Russell Westbrook? Impressionanti, vediamoli nel dettaglio, attraverso il massimo di punti realizzati, il massimo di assist e rimbalzi, come palle rubate e stoppate.

I numeri di Russell Westbrook nel dettaglio:

  • Massimo punti: 58 contro i Portland Trail Blazers (8 marzo 2017)
  • Massimo rimbalzi: 21 contro Indiana (4 maggio 2021)
  • Massimo assist: 24 contro i San Antonio Spurs (10 gennaio 2019)
  • Massimo steals: 8 contro i Golden State Warriors (6 febbraio 2010)
  • Massimo stoppate: 4 contro i Denver Nuggets (25 aprile 2012)

Titoli di squadra

A secco di titoli NBA, Westbrook si è comunque tolto qualche soddisfazione con la maglia della nazionale:

  • Oro olimpico nel 2012
  • Oro mondiale nel 2010

Chi è Russell Westbrook? Trofei individuali

Ben più ampia la bacheca dei trofei individuali:

  • MVP della regular season
  • 2 MVP dell’All-Star Game
  • 2 volte miglior marcatore della stagione
  • 9 volte NBA All-Star
  • 1 volta inserito nell’NBA All-Rookie First Team
  • 2 volte inserito nel primo quintetto della NBA
  • 5 volte inserito nel secondo quintetto della NBA

Russell Westbrook caratteristiche fisiche

Russell Westbrook gode di un fisico atletico e esplosivo, malgrado un’altezza limitata, che lo porta ad essere superiore ai suoi pari ruolo. Sembra avere dei polmoni d’acciaio, corre dal primo all’ultimo minuto di gioco senza stancarsi mai. Durante una partita dell’a stagione 2017\18 si fece un coast to coast partendo dalla sua metà campo e concludendo con una poderosa schiacciata a canestro. Qual era la stranezza? Era il terzo overtime della sfida contro i Sixers e Westbrook aveva giocato sino a quel momento 55 minuti totali. Come diceva Ivan Drago in “Rocky IV”: “lui non è un uomo, ma una macchina“. Allenamenti costanti, cura del corpo e cibo sano, questi sono i segreti con cui si mantiene in forma Russell Westbrook.

Il suo fisico ai raggi X:

  • altezza, 191 centimetri
  • peso, 91 chilogrammi

Quanto guadagna Russell Westbrook?

Un giocatore della caratura di Russell Westbrook merita uno stipendio adeguato. Quando era ancora ai Thunder, nel settembre 2018 “Mr Triple Double” firmò un rinnovo faraonico da 205 milioni di dollari complessivi che lo legherà agli Wizards fino al 2023. In questa stagione percepirà oltre 41 milioni di dollari. Westbrook è oggi il secondo giocatore più pagato della lega al pari di James Harden, John Wall e Chris Paul.

E pensare che nei primi anni guadagnava “solo” 3 milioni a stagione…

YEARTEAMSALARYSIGNING BONUSINCENTIVETRADE KICKERTOTAL CASH
2008-09Player Cash Earnings$3,493,680$3,493,680
2009-10Player Cash Earnings$3,755,640$3,755,640
2010-11Player Cash Earnings$4,017,720$4,017,720
2011-12Player Cash Earnings$4,090,724$4,090,724
2012-13Player Cash Earnings$13,668,750$13,668,750
2013-14Player Cash Earnings$14,693,906$14,693,906
2014-15Player Cash Earnings$15,719,062$15,719,062
2015-16Player Cash Earnings$16,744,218$16,744,218
2016-17Player Cash Earnings$26,540,100$26,540,100
2017-18Player Cash Earnings$28,530,608$28,530,608
2018-19Player Cash Earnings$35,350,000$35,350,000
2019-20$38,178,000$38,178,000
2020-21$41,006,000$41,006,000
2021-22$43,834,000$43,834,000
2022-23$46,662,000$46,662,000
$336,284,408$336,284,408

Chi è Russell Westbrook in sintesi? Un giocatore straordinario, un all-around player con una cattiveria agonistica e un atletismo nettamente superiori a molte altre point guard. Amato e allo stesso tempo detestato, è anche un guerriero ostinato con un sogno nel cassetto: vincere l’anello. Ne sarà mai in grado? Forse, la risposta come sempre ce la fornirà il parquet.

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