Home Aneddoti NBA 4 chiacchiere con Alessandro Mamoli sulla prossima stagione NBA

4 chiacchiere con Alessandro Mamoli sulla prossima stagione NBA

di Carmen Apadula

Roma, 3 ottobre 2023. Alessandro Mamoli ha partecipato al talk “Grazie Gigi”, nell’ambito delle celebrazioni di “Sky, 20 anni”. Al margine dell’evento, il giornalista ha risposto ad alcune domande di NBAPassion.com.   

Iniziamo con Dame Lillard a Milwaukee. Cosa ne pensi di questo scambio così chiacchierato e atteso? Come lo immagini al fianco di Giannis? E, per quanto riguarda la destinazione, meglio o peggio rispetto a Miami?

“Credo sia migliore ma di poco. Lillard è uno che tiene la palla in mano, è lui che fa differenza. Dunque, per caratteristiche di giocatori, siccome Milwaukee ha rinunciato a Jrue Holiday, forse Lillard va a inserirsi bene in quel contesto. Vorrei però vederli prima giocare 20/25 partite. Potrebbero diventare una squadra che deve fare un canestro in più degli avversari, dato che l’anno scorso avevano la quarta miglior difesa della NBA. Penso che per Milwaukee la struttura difensiva resterà la stessa, che è buona, ma c’è da considerare che Lillard è stato in una squadra (Portland Trail Blazers, n.d.r.) che prendeva 117 punti su 100 possessi. Era un altro sistema difensivo e aveva compagni diversi, ma credo che anche lui sappia di avere svariati deficit da quel punto di vista”. 

Parliamo di Wembanyama. Come ti aspetti il suo anno da rookie con Tim Duncan come mentore e la guida sapiente di coach Popovich?

“Mi sembra un ragazzo che non ha paura della pressione. E’ anche nel posto giusto. Può sbagliare, non gli interessa più di tanto. E’ un predestinato. Vediamo se diventerà un Antetokounmpo 2.0 oppure un buon giocatore di pallacanestro. Io credo di più la seconda. Sono curioso di vedere come una cultura come quella degli Spurs, che è molto restringente per quanto riguarda le abitudini che ci sono oggi nella NBA, convivrà con l’esposizione mediatica che questo ragazzo inevitabilmente avrà. Dunque, questo tipo di equilibrio secondo me sarà importante”. 

Per te, ad oggi, chi è la favorita per vincere il prossimo anello NBA? Vedi qualcuno più avanti degli altri?

“E’ una domanda difficilissima. Posso rispondere di pancia, andando a sensazione. Direi Boston o Milwaukee sicuramente. Credo un po’ di più Boston, con l’arrivo di Jrue Holiday, anche se sotto canestro hanno perso un giocatore importante. Ad Ovest è da vedere, ovviamente Denver ha fatto veramente bene l’anno scorso. Phoenix è migliorata e sono curioso di vederla in campo, ma voglio tenere sotto controllo anche Golden State senza Jordan Poole, che probabilmente aveva portato un po’ di squilibrio l’anno scorso. Quest’anno è da capire se avranno la forza, perché ancora non sappiamo se Klay Thompson sarà quello dell’anno scorso o se tornerà a performare come prima. Poi bisogna capire dove andrà a finire James Harden perché, se diretto ai Clippers, cambia tutto. Vediamo poi se ci saranno infortuni, vediamo se ci saranno altre trade. Bisogna aspettare, il pronostico giusto di solito si fa all’inizio dei playoffs”. 

Per il capitolo squadra peggiore dell’anno. Secondo te c’è qualche team in particolare che non farà una stagione di livello? Gli Charlotte Hornets ad esempio?

“Ci dovrei pensare. Charlotte ha comunque LaMelo Ball che è un personaggio e Bridges che è stato rifirmato, quindi potrebbero non essere così disastrosi. Sono curioso di vedere invece Chicago, che potrebbe andare in autodistruzione se le cose non dovessero andare bene, anche se fanno sempre il tutto esaurito. Potrebbero anche decidere di smontare tutto e far partire alcuni giocatori. Delle altre non lo so, ad esempio Houston è abbastanza esplosiva ma ha giocatori buoni, perché ha condotto un discreto mercato”. 

Parola agli Italiani. Gallinari a Washington solo di passaggio?

“Spero per lui che sia solo di passaggio. Ecco, ad esempio Washington potrebbe essere una squadra che non farà benissimo. Io credo che prima lo vogliano vedere, dopo così tanto tempo di inattività a quell’età lì. Lui è sicuramente avvantaggiato dal ruolo e da ciò che deve fare in campo, ma io credo che possa provare a sperare in una trade o in un buy-out. Credo ci tenga molto perchè, se dimostra di poter avere ancora un senso come giocatore di pallacanestro, ambirebbe a firmare uno o due altri anni di contratto per restare lì”. 

Cosa ti aspetti invece da Fontecchio agli Utah Jazz? E’ possibile un minutaggio migliore?

“Sì, anche se è cambiata un po’ anche la sua squadra. Bisogna vedere cosa vogliono fare con i giovani, con quelli che sono arrivati ma anche con quelli che c’erano prima. La cosa interessante è che quest’estate Simone è stato seguito dai piani alti degli Utah Jazz. Magari loro vogliono cercare di spingerlo un po’ più su. Secondo me Simone può giocare in NBA, ma ha bisogno di più continuità. L’anno scorso è stato sfortunato, perché proprio quando ha iniziato a carburare si è fatto male. Dunque, è l’unica cosa di cui ha bisogno”. 

Ultima domanda. Cosa ne pensi di un’eventuale espansione della lega? Pro o contro? 

“Credo che prima o poi ci sarà. Non credo solo una, ma almeno 2 squadre in più. Mi aspetto sicuramente Las Vegas, però poi vediamo. In ogni caso sono favorevole, anche perchè credo ci siano troppe persone che vogliono investire sulla NBA, e la NBA stessa non sa più dove mettersele”. 

Si ringrazia il team di Sky per la possibilità, e l’intervistato per la cordialità dimostrata.

 

 

 

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