Houston Rockets
È da mesi che si affiancano grandi nomi al logo dei Rockets e tra questi spicca ovviamente quello del greco. Il contesto è questo: Houston è una squadra giovane, ricca di buoni talenti in tutti i ruoli, ma che non ha trovato la sua superstar e Antetokounmpo andrebbe a costituire lo star power a cui affiancare tutto il resto. La franchigia ha lo spazio salariale e ha gli asset per arrivare a Giannis, tanto che sono già state proposte delle mock trade che comprenderebbero Tari Eason, Jabari Smith Jr, Cam Whitmore più scelte. Sembra tutto apparecchiato per una trade perfetta in cui tutti ci guadagnano. L’unico limite di questo scambio è che tutta la descrizione che ho fatto non trova riscontro nella realtà.
I texani hanno superato tutte le aspettative, affermandosi come seconda potenza dell’Ovest con una squadra ancora giovane e in evoluzione. Questi playoffs saranno il primo vero test per i Rockets, che scopriranno di che pasta sono fatti i propri giocatori.
Anche se dovesse arrivare un’uscita prematura al primo turno, sarebbe comunque un errore gettare subito la spugna e lanciarsi su una superstar. Tappare i buchi con una superstar plug-and-play è un’ammissione di fallimento, fallimento che a Houston non c’è ancora stato perché non c’è neanche stato il tempo di provarci. Questa proposta sarebbe accettabile se arrivasse tra tre anni, dopo tre uscite al primo turno, con Sengun e Thompson che ancora non hanno fatto il salto di qualità.
Se quest’estate si facesse davvero questo scambio Houston diventerebbe quello che è adesso Milwaukee e viceversa, quindi non ne varrebbe la pena per nessuno.
Stesso discorso per la prossima squadra.
Oklahoma City Thunder
Rispetto ai Rockets, i Thunder sono più avanti nel percorso, ma comunque questa sarà soltanto la loro seconda esperienza ai playoffs. Shai Gilgeous-Alexander quest’anno si ha giocato da MVP, Hartenstein ha già dimostrato il proprio valore anche in post-season, mentre il resto della squadra dà meno certezze. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso, OKC è la favorita assoluta e a questo corrispondono delle aspettative.
Se dovessero raggiungere le Finals o addirittura vincere l’anello, non credo che faranno movimenti di questo tipo sul mercato; se invece i playoffs non andassero come sperato, non escludo che la dirigenza possa andare nel panico.
I Thunder hanno dominato la Regular Season e sono, difensivamente parlando, tra le migliori squadre della storia recente. In attacco però hanno ancora dei limiti, come la mancanza di un secondo scorer, che, all’occorrenza, possa sostituirsi a SGA: Jalen Williams non è ancora costante, Holmgren è acerbo e i vari Joe, Wiggins e Wallace sono giocatori da prestazioni sporadiche.
Personalmente ritengo che buttarsi su Antetokounmpo già quest’estate sarebbe affrettato, però avrebbe un suo senso sia dal punto di vista tattico (anche se bisognerebbe ripensare al ruolo di Hartenstein), sia dal punto di vista salariale: i Thunder sono sotto la luxury e sotto gli apron, oltre ad avere una caterva di scelte al draft da far valere in sede di scambi. Prima o poi vorranno utilizzare tutte queste risorse a loro disposizione e perché no, proprio per Giannis. Come trade ideale possono fare veramente quello che vogliono, sia sacrificando dei 3&D giovani, sia, più ragionevolmente, scambiare un pacchetto gigantesco di scelte.