I Detroit Pistons virano su Trajan Langdon come nuovo president of basketball operations, e figura di raccordo e supervisione tra la proprietà e il Gm Troy Weaver.
Mossa voluta da Tom Gores, che rappresenta la proprietà della squadra e che non ha voluto stravolgere l’organigramma dopo una stagione fallimentare e da libro dei record negativi. Il Gm Weaver e (per ora) coach Monty Williams resterranno al proprio posto, il front office sarà rafforzato con l’arrivo di Langdon che nelle ultime 5 stagioni è stato general manager dei New Orleans Pelicans, come braccio destro di David Griffin.
L’accordo tra Pistons e Langdon dovrebbe diventare ufficiale la prossima settimana, i Pistons si sono presi del tempo per valutare le figure migliori e più adatte per il ruolo, e dopo aver vagliato le ipotesi John Hammond (Magic), Tim Connelly (Twolves) e Jon Horst, blindato però dai Milwaukee Bucks, hanno deciso di puntare sull’ex giocatore di Benetton Treviso e CSKA Mosca.
Il prossimo dossier sulla scrivania di Gores, e il primo una volta assunto l’incarico per Trajan Langdon, sarà la posizione di Monty Williams. Arrivato nell’estate 2023 con un contratto pluriennale da 90-100 milioni di dollari, Williams ha vissuto con i Pistons una prima stagione da incubo, col record negativo NBA ogni epoca per sconfitte consecutive, di 28 partite. Secondo quanto riportato da The Athletic, Tom Gores sarebbe “disposto ad accollarsi gli oltrwe 60 milioni di dollari ancora dovuti sul contratto di Williams se Langdon dovesse ritenere di dover voltare pagina” con l’ex coach dei Phoenix Suns.
