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Mercato NBA, i nomi per la panchina dei Raptors: in pole position JJ Redick e Becky Hammon

di Carmen Apadula

In inglese, l’espressione “winning the press conference” (letteralmente: “vincere la conferenza stampa”), è una sorta di offesa multiuso.

Sminuisce chi effettivamente tiene una conferenza stampa, ma anche l’oggetto della stessa.

Se avessero voluto, i Toronto Raptors avrebbero potuto tirare e segnare ad occhi chiusi, “vincendo la conferenza stampa”, se questa settimana avessero scelto di nominare ufficialmente Becky Hammon come prossima capo allenatrice.

Immaginate la situazione. Sarebbe successo proprio mentre la WNBA si prepara a tenere una partita alla Scotiabank Arena di Toronto, sabato.

Ma ciò non succederà.

E non mi riferisco al fatto che la Hammon non sarà assunta dai Raptors. Questo potrebbe succedere tranquillamente. 

Ma i Raptors non annunceranno chi sarà il loro nuovo capo allenatore questa settimana, né questo fine settimana, né il prossimo.

E, al 100%, non assumeranno un nuovo allenatore in base a qualcosa di diverso rispetto a ciò che quella determinata persona può fare per aiutare a dare una scossa alla franchigia, che in questo momento sembra essere alla deriva.

Parliamoci chiaro.

Assumere l’allenatore giusto è più importante di qualsiasi altra cosa

Chiunque otterrà il lavoro, che sia la Hammon o qualcun altro, dovrà far sentire la propria presenza rapidamente, e sarà giudicato di conseguenza, essendo le vittorie e le sconfitte una metrica senza compromessi.

La rete di possibili sostituti di Nick Nurse è piuttosto ampia. La Hammon è solo una dei tantissimi candidati che i Raptors intendono sentire, o che hanno già chiamato.

Secondo Adrian Wojnarowski di ESPN, la squadra ha anche preso in considerazione l’ex giocatore (e attuale analista di ESPN) JJ Redick

Woj ha addirittura notato che Redick ha fatto parte della “prima serie” di candidati che hanno incontrato la dirigenza della franchigia.

Quello della Hammon è stato invece uno dei pochi nomi emersi in seguito alle prime notizie riguardanti i Raptors, che avrebbero chiesto il permesso di sentire anche candidati attualmente affiliati ad altre organizzazioni

A quanto pare, questa lista comprende anche l’ex assistente dei Raptors Patrick Mutombo, l’attuale assistente dei Golden State Warriors Kenny Atkinson, l’assistente dei Milwaukee Bucks Charles Lee, l’assistente dei Miami Heat Chris Quinn, l’assistente dei Philadelphia 76ers Sam Cassell e l’assistente dei Sacramento Kings Jordi Fernandez

Altri candidati potrebbero invece essere l’attuale capo allenatore della Vanderbilt University Jerry Stackhouse, l’attuale assistente dei Raptors Adrian Griffin e l’assistente dei Denver Nuggets David Adelman.

Ma, tornando alla Hammon, la vera domanda è un’altra. 

Se i Raptors la scegliessero, lei sarebbe disposta a lasciare il suo posto nelle Las Vegas Aces

È l’allenatrice più pagata della WNBA (1 milione di dollari per una stagione di appena 36 partite), le Aces hanno recentemente aperto una struttura per allenamenti all’avanguardia e, dopo aver già vinto il titolo lo scorso anno, hanno messo insieme quella che alcuni definiscono una “super squadra”, aggiungendo a roster la due volte MVP Candace Parker

Probabilmente le condizioni di gioco più ambite nel basket femminile.

Ma nella NBA di solito si parla di cifre che non hanno nulla a che vedere con quelle che Hammon sta guadagnando ora. E c’è anche la possibilità di fare la storia.

Questa settimana sarà emozionante per il basket femminile, con la folla che festeggerà una prima tutta canadese. Ci saranno molte conferenze stampa, e le vibes saranno eccezionali. 

Per una settimana saranno tutti vincitori

Ma, se la Hammon finirà per diventare la prossima capo allenatrice dei Raptors, sarà un anno emozionante per il basket a tutti i livelli.

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