Gara 1 tra Los Angeles Lakers e Denver Nuggets se la aggiudicano i campioni in carica, che dopo un primo tempo a favore dei gialloviola, hanno allungato nel terzo quarto, per poi gestire il vantaggio negli ultimi 12 minuti. Il risultato finale è un 103-114 meritato per i padroni di casa, che, come sempre, hanno alzato il livello del loro gioco nei momenti importanti.
La partita
Il problema più grande per la NBA
La questione è sempre la solita: come si difende Nikola Jokic? Guardare questa partita non aiuterà a trovare una risposta. 32 punti, 15 su 23 dal campo, 12 rimbalzi, 7 assist e 0 palle perse. Come anche lo scorso anno, i Lakers hanno deciso di affrontare il Joker mettendogli in marcatura Hachimura. L’unico obiettivo del giapponese era non fare ricevere Jokic troppo vicino a canestro, ma piuttosto in post alto o fuori dal pitturato e, a parte un paio di volte, c’è riuscito molto bene. Nel momento in cui il serbo riceveva palla, arrivava puntuale l’aiuto del difensore più vicino, che solitamente era uno tra Reaves e Russell. LeBron poi scalava sul giocatore lasciato libero e quello che aveva raddoppiato Jokic si fiondava a fare close-out sull’uomo di LBJ.
Questa soluzione a tratti ha funzionato, infatti 7 assist sono un buon risultato per la difesa dei Lakers. Jokic ha trovato però tanti 1vs1 contro Davis o James e li ha bullizzati ogni singola volta. AD, che è forse il miglior difensore al mondo, fa una fatica immane contro Nikola, infatti coach Ham preferisce tenerlo a difendere in roaming. L’ex Pelicans ha limitato molto le penetrazioni al ferro dei Nuggets e quando si è ritrovato in marcatura su Watson ha deciso di sfidarlo al tiro.
Bene anche Michael Porter Jr con 19 punti e Murray con 22 punti e 10 assist, pur tirando con 9 su 24 . Il pick-and-roll Murray-Jokic resta un’arma infermabile, che genera spazi infiniti per i due coinvolti, ma soprattutto per gli altri tre. Partitone anche di Gordon, che dovendo marcare LeBron, aveva come priorità la metà campo difensiva, ma nonostante ciò ha raccolto ben 6 rimbalzi offensivi. I rimbalzi sono stati un fattore soprattutto nel secondo quarto, dove i Nuggets hanno cominciato la rimonta completata poi nel terzo periodo.
L’incognita dei Lakers
C’è un’incognita nell’attacco dei Lakers, che decide se la serie deve finire 4-0 o se quanto meno sarà combattuta. Questa incognita ha un nome e un cognome e si chiama D’Angelo Russell. Se DLo è quello di questa notte, cioè 13 punti, 6 su 20 e 1 su 9 da tre, i Lakers possono dire addio alla serie. La forza dei gialloviola nella seconda parte di Regular Season è stato il tiro da tre, in cui sono stati secondi solo ai Celtics col 39.6%. In questo dato il contributo di Russell è imprescindibile. Questa notte metà dei tentativi dall’arco dei Lakers sono stati suoi e non si può permettere di tirare così tanto male, perché altrimenti si ripeterà la serie dello scorso anno.
Hachimura e Reaves sono stati i più impegnati nella difesa su Jokic, quindi non sono stati molto attivi in attacco, anche se quest’ultimo ha avuto un ruolo tatticamente molto importante: essendo marcato da Murray, coach Ham lo ha usato da bloccante per creare mismatch favorevoli per LeBron. Il Re ha giocato un primo quarto superlativo ed è stato molto presente per tutta la partita. 27 punti per lui con 10 su 16 e 3 su 5 da tre, a cui si aggiungono 6 rimbalzi, 8 assist, ma anche 7 palle perse. In difesa nulla ha potuto quando si è ritrovato su Jokic e ha lavorato principalmente off ball per negare le linee di passaggio.
45 minuti di lotta per Anthony Davis, che ha nettamente il miglior tabellino tra i gialloviola: 32 punti, 14 rimbalzi, 5 assist e 4 stoppate. Poteva risparmiarsi i tre tentativi dall’arco, tutti falliti, ma i suoi 1vs1 in post sono stati molto fruttuosi per l’attacco dei Lakers, sia che giocasse contro Jokic, sia che attaccasse il mismatch.
Gara 2
Il prossimo incontro si terrà martedì alle 4:00 sempre a Denver. Vedremo se coach Ham effettuerà degli aggiustamenti per tentare di contenere la furia di Nikola Jokic. I raddoppi in realtà hanno funzionato abbastanza; il problema irrisolvibile è il suo 1vs1 nel pitturato, oltre al pick-and-roll con Murray. Quest’anno il Joker non è stato eccellente nel jumper dalla lunga distanza, quindi quando riceve in punta gli si potrebbe lasciare un po’ di spazio per invogliarlo a tirare. Ovvio che se inizia a segnare col 40% si deve scartare anche questa possibilità.