I Golden State Warriors hanno perso per 110-88 contro i Boston Celtics al Chase Center di San Francisco, ma a preoccupare coach Steve Kerr è l’infortunio al piede sinistro occorso a Stephen Curry nel secondo quarto di gioco.
Steph si è infortunato quanto Marcus Smart, tuffandosi su un pallone vagante sfuggito a Jayson Tatum, è finito sopra la gamba del numero 30 degli Warriors che si era a sua volta lanciato sulla palla. Golden State ha recuperato il possesso e in contropiede Klay Thompson ha subito un fallo dallo stesso Smart, ma tutta l’attenzione si è portata subito verso Curry.
Dal replay dell’azione si vede come il piede di Stephen Curry resti “sotto” al corpo di Smart e si pieghi in modo innaturale anche se per fortuna non eccessivo, verso l’interno. Il dolore ha però costretto Curry e gli Warriors a fermarsi dopo soli 14 minuti. Dopo la partita Steve Kerr ha annunciato che Steph si sottoporrà a una risonanza magnetica per escludere, si spera, guai peggiori, e se l’è presa con Marcus Smart per la sua giocata.
“E’ stata un’azione pericolosa, Smart si è tuffato proprio contro Steph. Ho grande rispetto per lui, è un lottatore e un gran giocatore (…) ci siamo parlati dopo la partita ed è tutto OK tra noi. Solo penso che sia stata una giocata pericolosa“.
La seconda partita della reunion Curry-Thompson-Green è dunque durata soli 14 minuti. In campo, Golden State ha segnato appena 32 punti nel primo tempo e i Celtics hanno avuto gioco facile toccando il +19 di vantaggio anche nel quarto periodo. Marcus Smart ha chiuso con 20 punti e 8 su 12 dal campo, per Jaylen Brown e Jayson Tatum invece 26 punti a testa.
Dopo la gara, Smart ha spiegato “di non aver visto Curry, io sono andato per la palla, è stata una giocata sfortunata. No, non sono un giocatore sporco e lo sanno tutti i miei colleghi. Ogni partita io do tutto quello che ho in campo. Kerr? Finché c’è il rispetto reciproco va tutto bene“.
“Ora speriamo solo che Steph stia bene, purtroppo le avversità capitano a tutti, sempre“, ancora Kerr. Per Draymond Green la giocata di Smart non è stata “pericolosa, semmai forse non necessaria (…) c’è un pallone vagante e a ogni buon giocatore si insegna di tuffarsi per prenderlo ed è ciò che Marcus Smart ha fatto“.
Golden State (47-23) resta al terzo posto della Western Conference dietro ai Memphis Grizzlies, sulle condizioni di Stephen Curry si saprà di più con l’esito della risonanza magnetica di giovedì.