Storia NBA ci racconta le storie dietro il grande basket americano: cosa è successo? Come si è arrivati alla attuale NBA?
The most dominant player ever, così a Shaq, ovvero Shaquille O’Neal piace chiamarsi e farsi chiamare. Draftato dai Magic con la prima scelta assoluta, entra nella lega nel 1992. Nel ’95 partecipa alla sua prima finale NBA, perdendo contro i Rockets di Hakeem Olajuwon. Nell’estate del 1996 passa ai Lakers come free agent, spinto dal sogno giovanile e dall’ingaggio più alto offertogli dalla franchigia di Los Angeles. Qui vince tre titoli back to back dal 2000 al 2002, con il giovane Kobe Bryant e allenato da Phil Jackson.
Shaquille O’Neal vince l’MVP nel 2000 e l’MVP delle Finals tre volte su tre. La relazione con Kobe e i Lakers resterà sempre una delle più vincenti e allo stesso tempo complesse di sempre. Infatti Shaq nel 2004 chiede e ottiene una trade a Miami. Qui gioca con un’altra grande guardia a inizio carriera, Dwyane Wade, e i due vincono il titolo nel 2006. Dopo gli Heat, Shaq passa ai Phoenix Suns, dove gioca con Steve Nash, poi ai Cleveland Cavs, dove affianca Lebron James, ed infine a Boston, dove chiude la sua carriera.
Numeri e riconoscimenti di Shaq
O’neal è ricordato da tutti come uno dei big men più dominanti che abbiano mai calcato i parquet NBA. La sua stazza gli ha permesso di raggiungere traguardi incredibili nella sua carriera nonostante il suo gioco fosse essenzialmente limitato al pitturato. Shaq ha vinto 4 anelli, 1 oro mondiale (1994) e 1 olimpico (1996), un MVP e 3 Finals MVP. E’ stato selezionato 8 volte nell’All-NBA first team, 2 nel second team e 3 nel third team. E’ stato convocato per 15 All-Star Game, vincendo per 3 volte il titolo di MVP (’00, ’04, ’09). Nel ’95 e nel 2000 ha vinto il titolo di miglior realizzatore della Lega ed è, ad oggi, l’ottavo marcatore di sempre.
Curiosità e aneddoti sul centro
Oggi Shaq fa l’opinionista e lo showman per l’emittente americana TNT. Ha la sua rubrica “Shaqtin’ a fool“, nella quale prende in giro i giocatori che commettono errori grossolani o fanno figuracce in campo. Ha i suoi bersagli preferiti da tormentare. Uno di questi, Javale McGee, decise di ribellarsi e rispondere a tono a Shaq, supportato dai suoi allora compagni dei Warriors. La faida tra i due nacque dal fatto che McGee in uno Slam Dunk Contest si diede il nome di Superman, storicamente soprannome di O’Neal. All’intero della sua rubrica allora, per vendicarsi del furto di immagine subito a suo avviso, Shaq lo chiamava “Stuperman“.
Shaq detiene un record piuttosto unico e particolare, che TNT evidenziò durante le Finals 2016. Dalla sua prima apparizione nelle Finals in poi, quando mancava lui, almeno un suo ex compagno ha sempre preso parte alla serie valida per l’anello NBA.
Altri aneddoti divertenti e interessanti risalgono ai suoi primi anni NBA. Appena entrato nella Lega, Shaq riuscì a frantumare ben due tabelle di vetro con due schiacciate durante due partite, record curioso. Si dice poi che Shaq, dopo le finali perse nel ’95 contro i Rockets, chiamò personalmente Hakeem “The Dream” Olajuwon. L’allora giocatore dei Magic era convinto che la sconfitta fosse responsabilità solo dei compagni e voleva dimostrare la sua superiorità sul ben più esperto centro dei Rockets sfidandolo in un 1 vs 1. Nel 2000 invece, proprio nel giorno del suo compleanno, invitò tutta la famiglia a vederlo allo Staples Center per il derby con i Los Angeles Clippers. I rivali non gli fecero sconti di compleanno e gli fecero sborsare ben 6000$. Shaq si innervosì un po’, poi entrò in campo e rifilò ai cugini di LA ben 61 punti con 28 rimbalzi. Forse sarebbe stato meglio fargli uno sconticino.